Ricordi quella vana illusione?
Entusiasti e ingenui sorridevamo ai crepitii
mentre ammennicoli cingevano i nostri sguardi.
Tu, che promettevi luoghi esotici e un futuro genuino,
ora cammini sulla comune strada,
intrapresa da chi, stanco (e sbronzo) del finito
ha passivamente accettato.
Io, tu, noi siamo delusione
dove l’autenticità
non era occasione
ma staticità.
Schiere di animali riempiono questo sfondo
sempre uguale come pastori
o languidi pianti neonatali.
Nell’imprevisto domani, conscio del presente
giocolieri del linguaggio ti hanno venduto
idee confezionate,
e tu le hai assunte.
Neurotrasmettitori, sinapsi, assoni
percepiscono tutte queste delusioni?
Prima inaccettabili,
ora, con accette,
tranciate alla base.
Io, tu, noi siamo delusione
dove l’autenticità
non era occasione
ma staticità.
Tre stelle
rasentano la mediocrità,
tre stelle,
capitàno
in questa guerra di sentimenti
non vi sono conclusioni
ma solo delusioni.